Il Giovane Favoloso di Mario Martone è davvero stupefacente. Ti fa vivere 137 minuti di tensione e di immedesimazione nei tormenti e nelle estasi del giovane poeta, così potenti che senti forte, alla fine, di uscire a respirare aria di ordinaria mediocrità, per sopravvivere alla vertigine e tornare alla normalità della vita di ogni giorno.
Il poeta è un condensato esplosivo e rivoluzionario di pulsioni vitali. Arte, amore, desideri, passioni, delusioni e rabbia, ironia e ricerca della felicità vivono imprigionati in un corpo che si dilata e si comprime sotto la loro spinta.
Il corpo si dilata mostrando come la vitalità dei desideri riesca ad andare oltre la sua fragilità sofferente; si comprime nell’assecondare giocoforza i cambiamenti che lo percorrono, progressivamente e inesorabilmente.
Nell’atmosfera speciale di Torre del Greco il corpo di Giacomo raggiunge uno stato di sintesi fisica, naturale e poetica nell’ eruzione terrificante del Vesuvio e nella composizione de La Ginestra. La visione che si offre allo spettatore è piena di contraddizioni: Giacomo: un corpo contratto e rilassato di fronte al mare, la ginestra: un fiore ammaliante nato su terreni feroci; il Vesuvio: mostro rombante, minaccioso e sublime.
Bravissimo Elio Germano che, sotto la guida attenta di Martone, è riuscito ad usare il corpo come strumento perfetto di comunicazione. I suoi occhi, il sorriso, le mani, le gambe, la postura diventano i compagni di viaggio fedeli di Giacomo, l’esploratore dell’anima e del mondo.
Isabella Ragonese ha interpretato il ruolo della sorella Paolina in modo altrettanto corporeo. Le sue reazioni ai gesti e alle parole dei fratelli e del padre Monaldo sono fatte di movimenti e sguardi discreti, ma chiarissimi nel loro significato. Svelano una giovane donna, intelligente e bella, sacrificata da ottuse convenzioni religiose e maschiliste.
Tutta la narrazione di eventi, di luoghi e di persone rimane confinata in un background, importante quanto si vuole, ma ravvivato solo dalla presenza di Giacomo. Non aggiungo altro sugli aspetti puramente letterari perchè non sono in grado di analizzarli e valutarli in modo adeguato.
Ho voluto vedere il film solo per incontrare Giacomo Leopardi, il Giovane Favoloso, fuori dagli schemi dei ricordi scolastici o professionali.
E questo incontro magico e appassionato c’è stato, eccome!
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