Viaggio avventuroso tra gli incipit
Mentre leggi questo “super romanzo” e affianchi il Lettore nella sua ricerca del Libro, ti vedi riflesso nei tanti specchi del caleidoscopico “romanzo geometrico” di Calvino, dentro una rete di linee che si intersecano:
“appena accosto l’occhio a un caleidoscopio sento che la mia mente, seguendo l’adunarsi e comporsi di frammenti eterogenei di colori e di linee in figure regolari, trova immediatamente il procedimento da seguire …”p. 160
Ritrovi qualcosa di te in ciascuno dei Lettori che incontri e ti identifichi perciò con il naturale destinatario della storia:
“Il naturale destinatario e fruitore del “romanzesco” è il “lettore medio” che per questo ho voluto fosse il protagonista del Viaggiatore. Protagonista doppio, perché si scinde in un Lettore e una Lettrice. Al primo non ho dato una caratterizzazione né dei gusti precisi: potrebb’ essere un lettore occasionale ed eclettico. La seconda è una lettrice di vocazione, che sa spiegare le sue attese e i suoi rifiuti,[…]sublimazione della “lettrice media” ma ben fiera del suo ruolo sociale di lettrice per passione disinteressata. E’ un ruolo sociale cui credo, e che è il presupposto del mio lavoro, non solo di questo libro.”
Ho letto questo libro come un’unica storia in 10 capitoli/racconti legati l’uno all’altro da una “unità tematica” che fa da struttura portante. Ogni storia ti avvolge in un’atmosfera fantastica, quasi da Luna Park, che ti fa desiderare di andare avanti verso il gioco successivo.
Cos’ è la Lettura?
La lettura è un rapporto sessuale. Il Lettore e la Lettrice fanno l’amore e si “leggono” il corpo, reciprocamente:
“lettrice ora sei letta. Il tuo corpo viene sottoposto a una lettura sistematica, attraverso canali d’informazione tattili, visivi, dell’ olfatto e non senza l’intervento delle papille gustative…. Anche l’udito ha la sua parte, attento ai tuoi ansiti e ai tuoi trilli.[…]L’aspetto in cui l’amplesso e la lettura s’assomigliano di più è che al loro interno s’aprono tempi e spazi diversi dal tempo e dallo spazio misurabili”p.155
Fare con i libri
Con i libri si fanno tante cose. A casa di Ludmilla, Irnerio cerca libri buoni per farci qualcosa:
“non è per leggere. È per fare. Faccio delle cose coi libri. Degli oggetti. Sì, delle opere: statue, quadri, come li vuoi chiamare. Ho fatto anche un’esposizione. Fisso i libri con delle resine, e restano lì. Chiusi o aperti, oppure anche gli do delle forme, li scolpisco, gli apro dentro dei buchi. È una bella materia il libro, per lavorarci, ci si può fare tante cose…”pag 147
Mi ricorda Mike Stilkey e le sue opere fatte di discarded books. L’ ho scoperto grazie alla Library Lady di una piccola scuola rurale di Alberta in Canada.
Visite in libreria
Agli appassionati di visite in libreria: bevetevi il primo capitolo e giocate a “rispecchiarvi” nelle suggestioni di Calvino:
“Già nella vetrina della libreria hai individuato la copertina col titolo che cercavi. Seguendo questa traccia visiva ti sei fatto largo nel negozio attraverso il fitto sbarramento dei Libri Che Non Hai Letto che ti guardavano accigliati dai banchi e dagli scaffali cercando di intimidirti.”p.5
Perchè è bello
Decisamente bello questo libro! Ma bello come? Perché? All’improvviso capisco il disagio che forse procuravo ai miei studenti quando, insistente e inclemente, li incalzavo perché mi spiegassero il perché e il percome delle loro reazioni a questo o a quel libro o storia.
Ci sono sensazioni ed emozioni che è difficile “raccontare”, magari in lingua straniera. Per esempio, quel lieve movimento della bocca che senti atteggiarsi a sorriso dopo aver letto qualche pagina particolare, quel bagliore che ti fa strizzare gli occhi, leggermente, quando incroci un luogo o un personaggio speciali, come li spieghi a te stesso o al professore? Puoi solo dire: Bello! E aspettare di “recollect emotions in tranquillity” e provare a dare loro una forma più razionale, leggibile e raccontabile.
Mi colpisce e mi piace il modo in cui il lettore/lettrice si abbandona all’avventura, all’incontro ripetuto con gli sconosciuti, che molto spesso si rivelano invece ben noti. Sembra quasi che il suo bisogno di lettura lo spinga verso la continua scoperta di sé e di nuovi modi di scrivere, leggere e vivere.
Il Lettore Viaggiatore esplora i mondi dei grandi romanzi, avvolto nella magia dei sudamericani, nella perfezione dei grandi padri Francesi, Russi e Irlandesi, nella frenesia newyorkese, fin nelle sofisticate atmosfere dell’estremo oriente giapponese.
Di fronte alle tante identità narrative del Viaggiatore, mi sembra di ritrovare il mondo degli eteronimi di Pessoa e la complessità della moltiplicazione dell’io, che da sempre esercitano su di me un grande fascino. Nel cuore del libro scopri il variegato e ambiguo mondo dei rapporti tra lettore e scrittore, tra vero e falso, tra finzione e realtà.
E vedo alla fine un vampiro aggirarsi tra le parole:
“I lettori sono I miei vampiri. Sento una folla di lettori che sporgono lo sguardo sopra le mie spalle e s’appropriano delle parole man mano che si depositano sul foglio…”p.170
L’incontro
grazie a Paola, amica di blog che, tramite il suo Se una notte d’inverno un lettore, mi ha messo in contatto con il magico e stimolante mondo del Viaggiatore.
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