A Patrizia
Leggi romanzi se vuoi fare l’avvocato, suggerisce a Simonetta il suo mentore, Lord Denning, Master of the Rolls (Presidente di Corte d’Appello):
“un bravo solicitor (Avvocato) non deve mai dimenticare la realtà e deve osservare il mondo. E in più deve leggere. In particolare romanzi. Un bravo avvocato deve sempre avere un libro sul comodino perchè il mondo dell’immaginario è più simile alla realtà di quanto pensiate” p.80
Mi ricorda Leggi romanzi se vuoi fare l’ingegnere, di Paolo Bertinetti. Insomma coltiva le tue passioni se vuoi riuscire in qualunque cosa. La lettura è una delle passioni più forti. E Simonetta Agnello non solo li ha letti i romanzi, ma quanti ne ha scritti!
Il padre, esponente della buona borghesia cittadina è convinto che una ragazza ben educata e di buona famiglia debba imparare l’Inglese in Inghilterra. Simonetta non ama molto questa lingua. Le basterebbe il suo Francese…
Ma la famiglia vince e, a soli 17 anni, la ragazza parte per l’Inghilterra magica degli anni 60/70. Studia, si diverte, conosce gente e incontra l’amore… Con molta naturalezza, Londra diventa la sua “home”.
A metà strada tra l’autobiografia e la guida turistica (anche se l’autrice rifiuta questa categorizzazione, considerando il suo libro “una dichiarazione d’amore a una grande città e ai suoi abitanti“ ) La mia Londra apre generosamente le porte su spazi privati e pubblici di un’adolescente palermitana che diventa un’adulta cosmopolita e innamorata della Legge e di Londra.
Apre spazi privati quando ci parla della sua professione di avvocata, degli ostacoli incontrati per affermarsi in un mondo maschile e maschilista, da Italiana, ovvero da immigrata, anche se colta e di successo e, per di più moglie di uno stimato professionista inglese.
Aggiungere il nome del marito al proprio non è un vezzo. È una consuetudine British per una donna sposata prendere il nome del marito, poi, se ciò sia stato utile a Simonetta anche per farsi strada in una società non sempre ben disposta verso lo straniero e molto competitiva, può essere vero. Lei ha comunque saputo suonare i tasti giusti e indovinare le note necessarie per integrarsi felicemente con i londinesi.
Il suo sguardo privato e “cultivated“, non certo da turista di “massa”, ci mostra dal di dentro Londra, i suoi abitanti e le sue bellezze.
Mi piace da matti la National Gallery, proprio come piace alla scrittrice. Sarà una questione generazionale o una sensibilità condivisa, fatto sta che se mi chiedessero dove mi piacerebbe rifugiarmi per un po’ di tempo, lontano da tutti e da tutto, direi proprio la National Gallery.
L’avvocata Italiana ci fa da guida appassionata attraverso i camminamenti della città, i suoi numerosi parchi, i suoi piccoli musei gioiello. E sembra che al suo fianco ci sia sempre l’autore più amato: Samuel Johnson.
Non a caso ogni capitolo si apre con una sua citazione famosa e coerente con l’episodio narrato, e soprattutto, con l’atteggiamento di questa donna curiosa e aperta a sfide sempre nuove.
Conosco il sud di Londra, la Greater London di là dal Tamigi, dove l’autrice ha vissuto e lavorato e dove mia figlia vive e lavora con la sua famiglia Italo-Afro-Inglese. Riconosco quello che Simonetta dice della zona e delle persone che ci vivono oggi:
“Più verde e più salubre del nord, la nuova parte meridionale della capitale era ed è considerata priva di storia e di cultura, lontana dal centro e dunque meno appetibile e meno costosa. La Londra del sud, che è grandissima-spazia da Woolwich a Eltham, da Croydon a Hampton Court, da Kew a Putney-mi ricorda l’Inghilterra della provincia e quella rurale: ricca di parchi e di spazi verdi, ha un suo goffo fascino. Eppure gli abitanti dell’altra sponda del Tamigi la guardano con una certa condiscendenza: il patrimonio artistico, culturale e finanziario rimane concentrato, continuando a fiorire, nella vecchia Londra.”p.77
È tutto vero e a conferma di ciò vale la pena fare un cenno allo stigma associato al codice postale S/SE e, di conseguenza, ai cittadini residenti nell’area South/South East. Vecchi pregiudizi duri a morire.
E nonostante tutto ciò, Londra, tutta, rimane unica nella sua capacità di accogliere chi sceglie di viverci e di accettare le sue regole e le sue sfide.
La mia Londra di Simonetta Agnello Hornby è una lettura gradevole per chi volesse tornare a Londra, attraverso vecchi e nuovi itinerari, e per chi volesse conoscere il lato meno noto ed esplorato, ma decisamente affascinante, di questa mitica città.
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